Listen "Antonio Calò: testimonianza Marcia per la Pace 2022"
Episode Synopsis
Antonio Silvio Calò, nominato nel 2018 Cittadino europeo dell’anno. SEI PIU' SEI PIU' SEI Intervista di Paola Sabbatani e Lelia Serra per “una Città”. 🌍 La straordinaria storia di una famiglia del trevigiano che di fronte alle tragedie del Mediterraneo decide di raddoppiare, da sei a dodici, il numero degli abitanti della loro casa; l’incredulità dei funzionari delle istituzioni e, poi, l’ostilità iniziale del vicinato; i sei giovani “rifugiati” che non bighellonano mai, che vanno a scuola e al doposcuola pomeridiano, che aiutano i vicini nel sabato, che fanno un tirocinio lavorativo; un “modello” che funziona. Intervista ad Antonio Silvio Calò. Antonio Silvio Calò, insegnante di scuola media superiore, sposato con quattro figli, vive a Camalò, in provincia di Treviso. La sua esperienza di accoglienza è diventata famosa anche oltre i confini nazionali. 👫 Ci piacerebbe che raccontasse dall’inizio come la vostra famiglia è arrivata a prendere questa decisione di accogliere rifugiati. Nel 2015, marzo, aprile, si sono verificati una serie di eventi molti tragici uno dietro l’altro; il 18 ce n’è stato uno molto drammatico a Lampedusa con centinaia di morti. Di fronte a queste immagini, ma anche alle precedenti, devo esser sincero, quel giorno, il 18, lo ricordo come fosse adesso, ho detto no, basta, dobbiamo fare qualcosa. Ora non è che noi abbiamo tante cose. Abbiamo la casa. Ho proposto, mettiamo a disposizione la nostra casa. Mia moglie era d’accordissimo, ho consultato anche tutti i figli perché non avrei mai preso una decisione di questo genere, che comportava un tale cambiamento nella condivisione degli spazi della casa, senza il loro consenso. Il 20 aprile o il 21, non ricordo, prima di recarmi in prefettura ho detto a mia moglie: "Vedrai che ci saranno altre famiglie che han già fatto questa scelta quindi potremo creare una rete, ci potranno consigliare su cosa fare e non fare”. Quando sono stato davanti al funzionario della prefettura subito c’è stato un qui pro quo: loro pensavano che noi avessimo una seconda o terza casa in cui ospitarli. Quando ho chiarito che sarebbero venuti a stare a casa nostra, la risposta è stata: "Ma lei è fuori completamente!”. E quando ho detto: "Ma ci saranno altre situazioni come la nostra…”, l’ispettrice mi ha risposto: "No, guardi, non c’è nessuna situazione di questo genere, né qui né a Treviso o nel Veneto... Io credo che lei sia il primo in Italia che fa questo tipo di accoglienza”. A quel punto ci sono rimasto anche male, avevo immaginato una situazione ben diversa. Anche perché quello voleva dire che non c’era neppure una legislazione in riferimento all’accoglienza familiare.
ZARZA We are Zarza, the prestigious firm behind major projects in information technology.