Sospensione

01/03/2023 3 min
Sospensione

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Episode Synopsis

Ascoltiamo una descrizione del modo in cui la struttura architettonica ci lascia in sospensione in molte aree del museo.

Transcript
Female Narrator: [Light music with strings begins.] Risalendo la rampa elicoidale, davanti a noi si dipana uno spazio in costante espansione. Tale sensazione aumenta mentre si sale, come se l’edificio ci sollevasse. Al piano più basso, la rampa è un po’ angusta, come lo stretto reticolato del quartiere di Soho a New York. Con l’allargarsi della rampa, il percorso sembra più ampio: come la differenza tra Mott Street e Broadway, o tra un vicolo e un viale.

Persino stando seduti su una panca lungo la rampa, ci si potrebbe sentire sradicati da terra. Sulle balconate che sporgono, i semicerchi protesi sulla rotonda, ci sentiamo come sospesi nel vuoto [music ends]. Infatti lo siamo.

Le balconate sono appoggiate sul bordo di una trave e sono state progettate per essere robuste ma il più leggere possibile per ridurre al minimo il peso che si protende in fuori. Se si bussa o si tocca con la mano in basso lungo la parete di cemento vicino alla parte sporgente [tapping], si può sentire dove il muro diventa vuoto [hollow tapping]. Sebbene sembrino fatte di solido cemento, le balconate sono rivestite in gesso.

Abbiamo la sensazione di un’opera immensa e del peso dell’intera costruzione, ma qui abbiamo un indizio della sua straordinaria leggerezza [light music begins]. Anche le solide e ricurve pareti della rotonda—la barriera di cemento che separa l’interno dall’esterno—in alcuni punti hanno uno spessore di soli 12 cm circa. Un chiodo lungo trapasserebbe direttamente all’esterno.

Ci troviamo sospesi nel museo anche in altri modi. Si può notare che lungo le rampe non ci sono colonne. In realtà anche le rampe si proiettano in fuori. A intervalli regolari sono intersecate da pareti verticali di cemento chiamate setti, di circa 20 cm di spessore. Si estendono dal suolo fino all’oculo, sostenendo la spirale come una gabbia toracica. Ci sono dodici setti che si irradiano a intervalli di 30 gradi tutt’intorno alle rampe. Infatti le rampe sono affisse a queste pareti [music stops].

Sulla rampa inferiore, i setti si allungano verso il visitatore di solo 30 cm circa. Con l’ampliarsi di ogni svolta della rampa, i setti si fanno sempre più sporgenti, suddividendo lo spazio come spicchi di un’arancia. Arrivati al piano superiore della rampa, i setti sembrano sporgere meno e assomigliano più a pareti che separano un’ininterrotta spirale di gallerie autonome [music resumes faintly]. Dal basso verso l’alto, l’edificio costituisce un crescendo. La rampa che va allargandosi e i setti che si espandono aumentano il ritmo del nostro passo mentre saliamo. [Piano melody begins.] I setti sollevano ogni rampa e avvertiamo la sensazione di levitare.

Consapevoli di questo senso di sospensione, si potrebbe pensare che il pavimento della rotonda sia il luogo più stabile del museo. Ma sebbene si abbia la sensazione di essere ben piantati sul pavimento piatto, anche qui siamo ancora in sospeso, sorretti sopra un altro spazio: immediatamente sotto di noi si trova un grande auditorium [music fades out].